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miao :3

lunedì 25 aprile 2011

Appunti scarabocchiati su un libro di aforismi: "Il valore dell'errore"

Prendo spunto da un Daily che mi ha particolarmente colpito:
http://iamarf.org/2011/04/12/daily-il-valore-dellerrore/#more-4028


Interessante è stato capire che non deve sempre andare tutto nel verso giusto, si trae molto più vantaggio dagli errori: è in questo modo che si progredisce.


Bellissima quest'osservazione, che condivido pienamente.

A tutti è sicuramente successo, in campi ed occasioni disparate.
Il primo impatto è quasi sempre di stizza, viene voglia di chiudere il libro di fisica, andare via a fare altro, di spegnere il pc, di cancellare tutto il disegno e appallottolarlo prima di gettarlo nel cestino (queste sono le mie esperienze).

Poi viene il senso di sfida, la voglia di migliorare , perchè è solo un ostacolo da nulla, se c'è, si può superare.
E quando si riesce e ci si guarda indietro, verrebbe da prendersi in giro da soli, vedendo da che inezia ci eravamo fatti bloccare e scoraggiare.
Sbagliato, il vedere la montagna più alta di quel che era fa parte del processo dell'apprendere, quella "me stessa imbranata, che sembra anche un po' stupida" che vedo se ripenso a come ero rimasta lì, a mordicchiare la penna fissando il foglio, è il presupposto per essere ciò che sono.
Indipendentemente dal risultato, se riesca o meno a venire a capo del problema, è da ammirare, non da deridere.

Ed è piacevole la sensazione all'arrivare sulla metaforica vetta, dà quel senso di soddisfazione che è la gratificazione di esserci superati.
L'errore, e il saperne prendere atto con la voglia di correggersi, è il motore che ci spinge a migliorare.


"Quando si diventa maestri in una cosa, si diviene subito allievi in un'altra."

Questo è il motto dell'individuo curioso.
Apprendimento, spinto e ritmato da errore e curiosità.

Perchè l'errore è non è lì per fermarci, gli ostacoli ci sono per essere superati.

Volantini spiegazzati: Origami!

Ieri stavo riordinando uno scatolone di vecchi libri, e prima di riporlo in Soffitta l'ho aperto e ho dato un'occhiata al contenuto.

Fra libri un po' rotti e titoli affatto attraenti ho trovato un piccolo libriccino che mi ha sorpreso.
Lo trovai nella libreria di casa di mia nonna che già aveva un'aria consunta, e lo presi portandomelo a casa.
Da piccola mi piaceva molto, ma mi ero completemente dimenticata della sua esistenza:
Giocare con la carta




L'ho sfogliato, e rileggendo devo dire che mi sono sorpresa a notare che le cose che più mi hanno interessato sono quelle che,  anni fa, tralasciavo voltando subito pagina...forse le figure non erano attraenti.

Procedimenti laboriosi che presto mi spazientivano adesso li trovo gratificanti, una volta ottenuto il risultato finale.



Da qualche mese mi diverto a ricercare su internet idee ed istruzioni per fare origami, e mi ha fatto sorridere ritrovare il seme di questa passione nella mia infanzia.


Di seguito inserisco un'immagine per uno dei miei origami preferiti, abbastanza facile, e dal risultato carino: il pinguino.



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